Comune: Sestola – Località VESALE
Provincia: Modena
Edicolante: TINTORRI C.so Libertà 35 – Sestola


L’età d’oro del materiale cartaceo, posso dire? Ha corrisposto con l’evoluzione mia e della società. Prima c’erano le figurine (mi risulta anche adesso), l’unica alternativa ai cannoli alla crema caldi (30 lire cad.) del forno e il gelato al limone che tutti i giorni alle sedici si poteva gustare dal tabaccaio (?!). Un luogo magico stava nascendo, tutte quelle foto nel reparto adulti, sapevamo che non si potevano guardare, ma c’erano i fumetti, da l’Intrepido, il Monello, l’Uomo mascherato, Mandrake ma soprattutto Tex, Zagor, Primina, Satanik, le storie del west, il comandante Mark, poi per i più piccoli Geppo, Nonna Abelarda e altri che quando facevamo gli scambi capitavano di guerra, topolino naturalmente, l’almanacco di topolino, gli albi di topolino al punto che chiedevi agli amici “hai dei Topo?” e figu a volontà per giocare a scuola e fuori in paese. Non ricordo ma fu scioccante, cambiarono posto, più moderno, spazioso, con altre persone giovani, mi abituai alla svelta. A parte che per fare i grossi andavamo al bar a leggere il giornale: “La gazzetta dello sport”. Sapere le formazioni, chi giocava o no, se c’era Platini o no faceva la differenza, poi si giocava la schedina con un sistema ridotto a tredici triple di cui nessuna effettiva, era condizionato diabolicamente che facevamo 13 e ci calava a 10, a volte 11! Non ci voleva un genio della matematica per capire che era meglio farsi due colonne a caso…e l’edicola straboccava di metodi e sistemi sicuri, un Santocielo vincete e non fate libretti insulsi! Però infuriava una nuova musica nel mondo e mi compravo Ciao2001, era affascinante, i ragazzi avevano fantasia da vendere, io non capivo una mazza ma ogni settimana usciva un disco postumo di Jimi Hendrix e uno nuovo di Frank Zappa. Ma i fumetti con Alan Ford, gli americani con i supereroi, l’uomo ragno, devil, i fantastici 4, capitan america…ma Tex e topolino per andare al bagno. Anche i quotidiani, non tutti i giorni, ogni tanto, così per tenermi informato un salto al dì era più necessario del necessario. Il mondo passava da lì. Ebbi un’idea, visto che ero rimasto “fregato” con Diabolik che il primo numero era introvabile e prezioso, acquistai tutti i primi numeri dei supereroi dall’uno al tre, i primi 15 della compagnia della forca, lo sconosciuto e altri potenziali mucchi di soldi, trovai un baule del defunto nonno e sotterrai tutto il mio investimento futuro…eh, l’umidità è micidiale, ma tutto andava avanti, l’edicola cambiava e ogni giorno o ero io a cambiare, era un uragano di fantasia. Ma le donne…di più, i miei testi elementari: Messalina, Jacula, il tripalluto Lando, quello magro magro che non ne voleva ma se lo trombavano tutte e di bello c’era che quei giornalini erano eccitanti come andare in chiesa. Meglio Postalmarket! Poi per le riviste porno, si mandava in trasferta il più sfacciato…”non scappare in Africa!” e poi la passavamo. I fotoromanzi erano anche quella merce proibita, la trovavi dal parrucchiere con le riviste scandalistiche di nessun interesse. I più evoluti si buttarono sulla satira de “Il male” e i fumetti tipo “Totem”, Metal Hurlant, l’italianissimo Frigidaire. I tempi cambiavano in fretta, l’edicola era ancora un passo avanti con, per me, un motivo d’approfondimento nella musica, in tutte le arti con sports, politica, satira, cronaca nazionale e locale e la televisione che pareva una amica…Cuore, Popster, Rockerilla, Topolino era un acquisto coerente, lì regnava la libertà, certi giornali di modellismo treni, aerei, navi in bottiglia, enciclopedie in cento puntate, maglie e cucito, pizzi e merletti, non ne ho visti comprare, però c’è chi dice che uno gli ha raccontato che uno di passaggio forse…Nasceva una complicità con l’edicolante che ti teneva la parte, ti informava, e se gli eri simpatico ti procurava gli arretrati. E il nuovo mondo: l’informatica. Ormai ero grande: Bonsai, Gardenia, Airone, un giornale secondo gli omaggi. Stanco dei fumetti cosa ti escogitano? Libri a prezzi di saldo, mai li avrei comprati, erano di tutti i generi e tutte le settimane ce n’erano quattro nuovi. Il declino l’ho intuito anch’io, per un giornale ti smollano dieci chili di roba! Poi spero che l’epopea dell’edicola e degli edicolanti stia continuando alla grande nonostante la televisione e l’informatica, io causa malattia non ho più potuto frequentare e mi è mancata, tanto.
(ho la mente annebbiata, non riesco a leggere, cioè non tengo in mano l’oggetto, scrivo con un occhio, chi l’avrebbe immaginato? Urania? Comunque mi scuso per le non citazioni, giornali e giornaletti che hanno fatto la storia, già adesso me ne vengono altri cento da dire…)